L’itinerario ricade interamente nel Parco Nazionale dell’Aspromonte in un territorio caratterizzato da una vegetazione variopinta, che cambia in virtù dell’altezze, e da una fauna (cinghiali, volpi,lepri, falchi, colombe selvagge etc.) che trova nel Parco un habitat ideale e tranquillo, lontano dai rischi che l’uomo stesso gli  arreca. 


   
                                             DATI TECNICI

Comune: Mammola  (RC).
Territorio: Parco Nazionale dell’Aspromonte.
Carta I.G.M.: 1:25.000 Gioiosa Jonica; 1:50.000 Taurianova.
Tempo: 3/4  ore.
Altitudini: minima 240 mt.; massima 850 mt..
Periodo: tutto  l’anno.
Difficoltà: E - escursionistico.
- Come arrivare:         
Autostrada SA-RC svincolo Rosarno, S.G.C. Jonio-Tirreno uscita Mammola.
Dalla fascia Jonica SS.106-E90, S.G.C. Jonio-Tirreno uscita Mammola.
Dalla SP5 ex SS. 281 Marina di Gioiosa J-Rosarno. 


L'itinerario si sviluppa attraverso: 

- Fiume Torbido
Partendo da Mammola, dall’incrocio viadotto ad archi della vecchia Ferrovia di fronte ai giardini pubblici, si avvia per lo svincolo Rosarno e si segue la segnaletica “Sentiero dei Greci”, si percorre per un breve tratto lo svincolo, poi sulla destra, si affianca alla S.G.C. Jonio-Tirreno, si prosegue sulla strada sterrata che costeggia l’ampio letto del fiume Torbido che prende il nome dall’aspetto torbido che assumono le sue acque per la natura del terreno che attraversano. Proseguendo lungo il fiume, si incrocia sulla destra il Torrente Macariace, un segnale descrittivo indica il Geosito della Miniera Macariace, si vedono l’area geologica dell’estrazione del minerale e i ruderi della vecchia Miniera .   
- Passo Sella
L’itinerario, che segue l’andamento della S.G.C Jonio-Tirreno poggiata su grossi piloni, giunto nel punto in cui il fiume Torbido incontra il Vallone Salino, cambia direzione. Infatti da quì, svoltando verso destra si prende, abbandonando il Torbido, un viottolo che s’inerpica lungo un ripido costone, detto Passo Sella punto di valico dell’Appennino. , vicino all’ex  Scuola Elementare Scala e Palazzo Barillaro del  Sec.XVII,  che porta al Santuario San Nicodemo.
Santuario di San Nicodemo
Alla fine dell’impegnativa salita del Passo Sella si giunge su di un altipiano che offre un suggestivo paesaggio. Da qui lo sguardo può dominare, girandosi indietro verso la strada già percorsa, la grande Valle del Torbido che in mezzo a due crinali giunge al Mar Ionio. Mentre guardando nella direzione opposta s’intravede in lontananza il Santuario di San Nicodemo  che si staglia nel verde della pianura orlata da rigogliosi boschi di leccio. Il luogo è ricco di storia e tradizioni e meta tutto l’anno di numerosi pellegrini di fedeli e turisti in visita presso il Santuario dedicato a San Nicodemo, uno dei Santi più celebri della Calabria, che visse da asceta ed in preghiera, fino alla morte (990) sul Monte Kellerano, così veniva chiamato anticamente, tutta la zona vicino al Santuario territorio di Mammola. Dopo aver visitato il Santuario e fatto rifornimento di acqua, quì particolarmente buona, si prosegue in direzione della montagna che si erge di fronte al  Santuario. 
Seguendo la segnaletica e percorrendo per un tratto la strada asfaltata in leggera salita, si giunge all’inizio dell’altipiano  della Limina,  da dove si può ammirare un suggestivo panorama. Il sentiero, abbandona la strada rotabile per seguire sulla destra l’itinerario che punta, passando per i prati dell’Abito e costeggiando alla base il Monte Limina, verso il Passo della Limina.
Passo della Limina
Posto al centro della catena appenninica calabrese il Passo della Limina rappresenta uno snodo territoriale importante dove s’incrociano  strade che collegano zone diverse. Proprio per questo è stato inserito negli itinerari nazionali del  Club Alpino Italiano - Sentiero d’Italia, come punto d’arrivo della tappa n° 54  (Zomaro - Passo Limina) e come punto di partenza della tappa n° 55 (Passo Limina - Mongiana). La morfologia di questo territorio è alquanto varia e suggestiva. Estesi e verdi pascoli si alternano a rigogliosi boschi di faggi, di pini e d’abeti, interrotti, a volte, da alture che possono raggiungere la massima altezza di 1000 mt.. Da uno di questi, Monte Limina, nelle nitide giornate si possono scorgere chiaramente le isole Eolie, parte della Sicilia, la vetta dell’Etna, i due mari calabresi
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Per informazioni più dettagliate rivolgersi a:
- Comunità Montana ‘Limina’ - 0964.414112; 
- Comune di Mammola - 0964.414025;
- Santuario San Nicodemo - 368.915795

 
Immagine
Comune: Mammola (RC)
Carta I.G.M.: 1:25.000 Gioiosa Jonica, 1:50.000 Taurianova
Altitudini: da 220 a 746 mt. s.l.m.
Tempo di percorrenza: 4,00 - 4,30 ore
Difficoltà: E – Escursionistico
Periodo: tutto l’anno.


Descrizione dell’itinerario:
Il raduno degli escursionisti e previsto presso lo Svincolo di Mammola, vicino agli Archi dell’ex Ferrovia di fronte ai giardini pubblici. Dopo si avvia in auto o a piedi per lo svincolo direzione Rosarno della S.G.C. Jonio-Tirreno, si attraversa il cavalcavia della S.G.C. e si gira a destra e si segue la strada asfaltata e poi sterrata, arrivati al primo paletto giallo del Metanodotto, a sinistra si attraversa il Fiume e a destra si trova un’ex cantiere di lavoro, lungo la strada si parcheggiano le macchine e si prosegue a piedi lungo la pista che costeggia il muro di protezione del Fiume Torbido. Dopo pochi centinaia di metri si passa sotto la S.G.C. e si segue la segnaletica “Sentiero dei Greci” che costeggia il Fiume dopo aver superato i torrenti Macariace e Salino, s’incontra l’ultima tabella segnaletica che porta al Santuario di San Nicodemo e al Passo della Limina. Si continua sulla pista sterrata adiacente ai piloni della Jonio-Tirreno, giunti quasi alla fine della pista in Località Mellara si attraversa il Fiume Torbido su una passerella di legno per raggiungere il Torrente “Zimbi” affluente del Torbido. Si imbocca la pista per circa duecento metri lungo il Torrente, poi s’incontrano due vecchi sentieri uno a sinistra e l’altro a destra che porta verso un costone di alberi secolari di castagno e dopo aver superato un vecchio rudere del “Mammino” e una dura salita con terrazzamenti di muri in pietra, si arriva all’azienda zootecnica “Furfaro”. Il sentiero anticamente portava alle località Cerasara, Piani di Canolo, Monte San’Elia e proseguendo sulla destra la strada delle Frazioni e quella di Cresta anticamente strade mulattiere, oggi asfaltate e percorribile con le auto. Si prosegue il sentiero “Zimbi” che passa davanti all’abitazione della famiglia Furfaro e dopo pochi metri si imbocca a sinistra il sentiero lungo la “mastra” che anticamente serviva per irrigare i terreni, si possono ancora vedere due grande vasche che servivano per la raccolta delle acque. Arrivati sulla strada asfaltata si gira a sinistra direzione Mammola, mentre a destra porta alle strade delle Frazioni e di Cresta. Si continua sulla strada asfaltata e dopo qualche centinaio di metri si incontrano un gruppo di case della Contrada “Cerasara” che prende il nome dialettale del ciliegio, dato che anticamente la zona era ricca di piante, si prosegue e sulla destra un piccolo viottolo porta all’antica fontana chiamata “Acqua della Rota”. A sinistra una pista porta in cima al Monte Sant’Elia (Munti Santu Elia) metri 746, una volta arrivati si può ammirare una veduta panoramica meravigliosa, in particolare la catena montuosa dell’Aspromonte e delle Serre e un’ampia vista sulle vallate sottostanti, seguendo il sentiero che scende si arriva a un gruppo di case delle famiglie Romeo in località Piani di Canolo. Giunti di nuovo sulla strada asfaltata si continua per circa dieci minuti, per raggiungere “l’azienda zootecnica Ientile” che si trova sulla sinistra all’incrocio di in lampione funzionante con un pannello solare, mentre la masseria in fase di ampliamento si trova nelle vicinanze delle abitazioni. In questa vasta pianura coltivata a cereali e ortaggi sorgerà un Parco Eolico, con 15 aerogeneratori per la produzione di energia elettrica, per circa 100.000 abitanti, attualmente si possono vedere alcuni pali sistemati nei terreni, lasciati ancora per studiare i venti. Arrivati nell’azienda zootecnica si assaggia la ricotta fresca e affumicata e il formaggio, tipici di Mammola, fatti con latte di capra. La ricotta affumicata di Mammola e il formaggio Caprino della Limina sono stati inclusi nell’Elenco Nazionale dei Prodotti Tipici Tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole. Dopo assaggiati la ricotta e il formaggio si ritorna indietro per qualche centinaio di metri per imboccare a destra, vicino al serbatoio dell’acqua ai piedi del Monte Sant’Elia, il vecchio sentiero Piani di Canolo-Castania-Coraca che porta a Mammola, oggi modernizzato con una pista che arriva nelle vicinanze dello svincolo di Mammola della S.G.C. Jonio-Tirreno. Venendo giù lungo la pista si possono ammirare vedute panoramiche e numerosi piante di leccio, castagneti secolari in località Piani di Frolimo, ancora scendendo in località Castania e Coraca numerosi sono gli uliveti secolari e frutteti. Arrivati nel fiume Torbido si attraversa e si raggiunge la strada sterrata dove si trovano le macchine parcheggiate, lasciate nella mattinata.
Il percorso ad anello si può percorrere anche in senso inverso e ricade nel Parco Nazionale dell’Aspromonte territorio di Mammola.

Appoggi: Agriturismo Cannazzi 0964.418023 – 338.7337229, Rifugio Montano 339.7888079 - 0964.414598; B&B Il Gallo Tel. 333.3228671 - 0964.414347 ; B&B Malea 0964.414239; C.F.S. di Mammola 0964.414030; Croce Viola Mammola 0964.418063;

Informazioni: Comunità Montana Limina 0964.414112, Comune di Mammola 0964.414025

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    Giugno 2013

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